Rubrica psicologia clinica
No. La sensazione si realizza con il toccare, vedere, sentire, provare dolore….tutto ciò che viene rilevato dai sensi compresa la posizione del nostro corpo. La percezione è il modo in cui il cervello elabora le informazioni ricevute dai sensi inviando specifici segnali al resto del corpo. Ma la percazione non è importante solo per ciò che ci viene inviato dall’esterno! Percepirsi, ossia percepire se stessi, è fondamentale. Significa capire la nostra posizione nello spazio, la nostra posizione in relazione a chi ci sta vicino, come siamo fatti, come ci sentiamo. Mentre la percezione è innata, automatica (anche se le risposte sono variabili, individuali e specie specifiche), l’autopercezione non è scontata. È un processo che si sviluppa durante il percorso evolutivo e diventa funzionale se stimolata, allenata. A cosa serve l’autopercezione? Il bambino capace di di autopercezione è in grado di capire quando sta bene e quando sta male raccontandolo alla mamma o al medico il suo malessere; un adolescente può riuscire ad aprirsi allo psicologo della scuola per raccontare i suoi problemi; favorisce l’aderenza al trattamento farmacologico in patologie psichiatriche e questi sono solo alcuni esempi. Autopercepirsi significa conoscersi per imparare a volersi bene e prendersi cura del proprio corpo in modo globale ricordando che mente e corpo non sono parti divise ma un sistema integrato che deve lavorare in armonia…ecco perché è così importante saperlo fare. Un modo nuovo per migliorare la propria crescita personale.
Dott.Brusadelli Marina
Psicologa Clinica
Per informazioni scrivere a:
dott.brusadelli@psicobiomed.it
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